Le Origini

LE ORIGINI

Breve storia dell’Ananda Yoga

Swami Kriyananda, il fondatore dell’Ananda Yoga, racconta questa affascinante storia sulla nascita dell’Ananda Yoga, essa ebbe luogo quando era un giovane monaco nell’ashram di Paramhansa Yogananda:
“Nell’autunno del 1949 il Maestro mi chiese, assieme a diversi altri monaci, di fare una dimostrazione delle posture yoga davanti a Swami Premananda… All’epoca potevo essere considerato al massimo un mediocre Hatha Yogi. Non riuscivo a flettermi per niente in molte posture. Alla presenza del Maestro quella sera mi ritrovai improvvisamente capace di assumere posizioni anche difficili con estrema facilità.”
Fu un piccolo miracolo, una speciale benedizione del Maestro. Da quel momento in poi a Swami Kriyananda venne chiesto spesso di mostrare gli asana alla presenza di Yogananda, sia per ospiti in visita sia per altri eventi. Swami Kriyananda dice che imparò le antiche posture in modo silenzioso e interiorizzato direttamente da Yogananda, mentre eseguiva le posizioni davanti a lui.
Col tempo Swami Kriyananda sviluppò l’Ananda Yoga, un approccio meditativo all’Hatha Yoga.

Dalle antiche Scritture: Hatha Yoga e Raja Yoga

Swami Kriyananda insegna che l’Hatha Yoga è la parte “fisica” del Raja Yoga (lo yoga della meditazione). Anche la prima frase del principale testo sull’Hatha Yoga, l’Hatha Yoga Pradipika, spiega in modo inequivocabile che l’Hatha Yoga è una scala che conduce al Raja Yoga. Al giorno d’oggi, purtroppo, le posture yoga sono spesso insegnate solamente a livello fisico. L’Ananda Yoga, invece, riporta gli antichi asana sotto le ali meditative del Raja Yoga.
Poche scuole di yoga danno tanta enfasi alla crescita spirituale quanta ne diamo nell’Ananda Yoga. Il progresso in questo tipo di yoga, in effetti, non consiste nell’abilità di mantenere posizioni difficili per lungo tempo, o di allungarsi ancora di più nelle posture. Il progresso viene visto come crescita della consapevolezza interiore, della gioia e dell’armonia interiori, dell’espansione di coscienza.
Già nel 1976 Swami Kriyananda spiegava ad alcuni studenti di Hatha Yoga:

L’intero sistema dell’Hatha Yoga è uno strumento molto importante che ci riconduce alla nostra natura interiore e la rafforza. Aumentando la nostra consapevolezza, diventiamo gradualmente coscienti del corpo a livello spirituale. Alla fine diventiamo coscienti dello spirito senza il corpo. Questo lo facciamo attraverso la pratica della meditazione (Raja Yoga). Quando meditiamo dopo aver fatto le posture yoga in questo modo, la coscienza si eleva con maggiore naturalezza; non solo perché siete fisicamente rilassati, ma anche perché siete più consapevoli di non essere solo questo corpo. Cominciate a sentire di essere spazio o luce; pensando a voi stessi in questo modo, troverete più facile trascendere la dimensione fisica.

Fonte: ananda.it